Federazione italiana, per Silvio Martinello “il problema della sicurezza sta minando l’esistenza del ciclismo”
L’ex corridore e opinionista televisivo Silvio Martinello torna a parlare dello stato del ciclismo italiano. Nei giorni scorsi il veneto, campione olimpico su pista ad Atlanta 1996, aveva ventilato la possibilità di candidarsi come presidente alle prossime elezioni della Federazione ciclistica italiana, previste per l’inizio del 2021. Diverse le voci che si sono levate nelle ore successive in suo sostegno, ma il 56enne pentacampione del mondo nei velodromi rimane, per ora, nel campo delle ipotesi e delle valutazione. Un pensiero, ben chiaro, però lo ha espresso durante un intervento sulle frequenze di RadioRai.
“Quella di un’eventuale candidatura a presidente della FCI sarebbe una responsabilità importante – ha dichiarato Martinello – Anche perché attualmente il ciclismo deve far fronte a problemi alla radice che ne stanno minando l’esistenza stessa. Quello della sicurezza è uno fondamentale di questi problemi. Lo si nota dal fatto che le famiglie ormai ci pensano molte volte prima di assecondare la richiesta dei figli di intraprendere l’attività ciclistica. Questo almeno riguarda la bici nella sua forma più tradizionale e diffusa, ovvero quella su strada. Fortunatamente, stanno emergendo altre specialità, come la pista, la mountain bike o la BMX, che permettono alle famiglie di mandare i loro ragazzi in luoghi più sicuri”.
In merito alla sua possibile corsa alla poltrona da presidente federale, Martinello ha ribadito come “da tanto tempo ho pressioni e spinte a iniziarla. Prima ero impegnato in altre cose, ora sono più libero e ci sto ragionando, ma è ancora tutto da mettere in piedi. Anche perché manca ancora molto tempo alla scadenza di questo mandato. Di certo, a forza di pressioni, tra un po’ riusciranno a convincermi”, ha commentato l’ex velocista patavino.
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